lunedì 17 novembre 2014

Doraemon il film: recensione per piccoli cinefili


Doraemon, il gatto spaziale, ha accompagnato generazioni di bambini, in epoche profondamente differenti fra loro.  Quello uscito nelle sale cinematografiche italiane il 6 novembre 2014 è in realtà il TRENTACINQUESIMO lungometraggio che ha come protagonista Nobita Nobi ed il suo amico del XXII secolo Doraemon, il primo realizzato in 3D in una sorta di bignami cinematografico  della serie a cartoni animati.  A differenza degli altri lungometraggi, facilmente reperibili su youtube, nè più nè meno versione estesa delle classiche storyboard che han come protagonisti Nobita, Gian, Sueno e Shizuka,  "Stand by me " (questo il titolo originale del film) riassume in poco più di un'ora e mezzo la storia d'amicizia fra il fannullone Nobita e Doraemon, a partire dal primo incontro fino al momento dei saluti e dell'addio, con un finale abbastanza differente dall'anime, passando per tutti i ciuski più famosi, dal copter alla dokodemo porta, alla macchina del tempo.
Non sarà certamente un capolavoro, ma è il classico film che piace ai bambini, aiutato da una buona grafica, non particolarmente esasperata, adatta al target di pubblico e facilitata dalla morbidezza dei tratti originali dei personaggi creati dal duo Fujiko Fujio (gli stessi autori di un altro cult per i bambini italiani degli anni '80: Carletto il principe dei mostri).   

Per l'adulto, al di là del tuffo nel passato (chi ha figli piccoli in buona parte ha conosciuto Doraemon nella versione televisiva negli anni '80 e l'ha riscoperto in questi anni), è interessante notare come i registi abbiano voluto conservare l'orizzonte temporale della serie originale, basata su un manga scritto a fine anni '60 e comunque ambientato a fine anni '70.  I bimbi del film giocano ancora per strada, i telefoni sono a gettoni e non c'è traccia di computer o telefonini.  Parimenti alla serie originale,  gli anni 2000 visitati dal giovane protagonista sono forieri di un futuro ultratecnologico, comune a tante serie animate e non degli anni '60-'70 per le quali gli anni 2000 sarebbero stati ultra-futuristici e fantascientifici, con automobili volanti e comunicazioni senza fili. 

Il giudizio dell'adulto in questo caso lascia spazio a quanto notato in sala: bambini di diverse età silenziosamente presi e compresi nel seguire la storia dei loro beniamini vintage. 
Giudizio per piccoli cinefili: @@@@   (per adulti: @@1/2) .

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