lunedì 24 settembre 2012

Il rosso e il blu: recensione e trama del film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Roberto Herlitzka


Il disincanto di un anziano professore, l' idealismo del giovane supplente alle prime esperienze, il distacco e l'assenza di emozioni nello svolgere il proprio lavoro della preside, nella scuola di Giuseppe Piccioni, un istituto di frontiera qualunque di Roma come di qualsiasi altra città italiana, sono le storie dei ragazzi a girare intorno a quelle dei tre protagonisti, inizialmente scorrendo accanto a loro senza alcun effetto, pian piano coinvolgendo il supplente di lettere, l'anziano professore di storia dell'arte e la preside, in modo diverso, portando questi su strade nuove o abbandonate da troppo tempo.  La voce narrante è quella del prof. Fiorito, anziano docente che con gli anni ha perso l'amore verso il proprio lavoro e la vita, al punto da odiare il proprio mestiere e soprattutto i tanti ragazzi che ogni anno si avvicendano sui banchi di classe, visti come contenitori vuoti all'interno dei quali nulla può essere messo.  A far da contraltrare è la figura del giovane prof. Prezioso, alle prime armi come docente, ancora pervaso dall'idealismo di chi ha scelto l'insegnamento come missione ed ancora non conosce quali siano possibilità e limiti che un docente deve porsi per svolgere il proprio compito. L'intera narrazione si svolge nel continuo confronto fra le due figure, a prima vista antitetiche, sul rapporto che questi hanno sia con gli alunni che con gli altri docenti. In aggiunta, in una posizione intermedia, si pone la preside o più correttamente la dirigente scolastica, una Margherita Buy abbastanza a suo agio nel ruolo di una donna combattuta fra l'affetto quasi materno verso i propri alunni in difficoltà e  l'asetticità della figura ufficiale e professionale.
Il limite della scuola di Piccioni, fra il rosso e il blu che indicano i diversi approcci educativi, è proprio il voler raccontare troppe vicende, delinando in maniera davvero approfondita solo la figura dell'anziano prof. Fiorito e lasciandone alcune appena delineate a matita, quasi inutili, come l'impalpabile ed insicura docente di scienze naturali o la gran parte degli studenti della quarta F e delle altre classi. 
I momenti più alti e cinematograficamente interessanti sono infatti quelli in cui è presente la figura interpretata da Roberto Herlitzka, mentre il prof. Prezioso di Scamarcio rischia di apparire semplicemente una sbiadita e provinciale copia del prof John Keating(magistrale fu l'interpretazione di Robin Williams ne l'Attimo Fuggente), incapace però di modificare la realtà extra scolastica dei propri alunni, al punto da sbagliare pesantemente due volte nel giudicare la stessa alunna. 
La scuola descritta ne Il rosso e il blu è in piena crisi economica e di ideali, fra carta igienica che manca, lotta fisica fra i docenti per assicurarsi l'ultima sedia disponibile, senza internet, senza videoproiettori, senza nulla di realmente tecnologico. Quel che lascia perplessi è la posizione del regista, che tende quasi a difendere gli alunni, incolpevolmente ignoranti fra genitori senza cultura e docenti senza voglia, al punto da far lanciare ad una di loro l'accusa al mondo che pretende meritocrazia e non difende chi merito non ha, come se il merito non si costruisse quotidianamente proprio a partire dai banchi di scuola, che dovrebbero essere mezzo e strumento di emersione dai bassifondi dell'ignoranza sociale e culturale. 
Anche l'ultima, meravigliosa, lezione del prof. Fiorito probabilmente non lascerà traccia perchè alla fine l'unico interesse degli alunni sarà attendere il suono della campanella che determinerà la fine delle lezioni e l'inizio delle vacanze...

Ottima la performance di Roberto Herlitzka nei panni dell'anziano prof. Fiorito, discreta la Buy. Decisamente fuori ruolo Riccardo Scamarcio, supplente davvero alle prime armi nell'impersonare un docente che avrebbe meritato un'interpretazione di ben altro spessore. Interessante la prova di Davide Giordano (il ragazzo problematico ). Simpatici alcuni degli studenti. Nella pellicola appare anche Gene Gnocchi un una rapida comparsata come marito della Buy.

Giudizio complessivo: @@@@

Di seguito è descritta parte della trama
Sta per suonare la campanella dell'inizio anno scolastico in una delle tante scuole di trincea di Roma, la preside è intenta a mettere la carta igienica nei bagni e pian piano, quasi a spintoni, si fa avanti fra la folla di ragazzini l'anziano prof. Fiorito, protagonista e voce narrante in più occasioni durante lo svolgimento della trama.  Disincantato e stanco, oramai ha rinunciato a combattere ed a insegnare la propria materia dopo anni di appassionate lezioni, Fiorito fa della sigaretta fumata in aula il simbolo del proprio schifo nei confronti sia della propria scuola in cui insegna da tempo immemore che dei ragazzi, visti come inutili ed incapaci di apprendere alcunchè.   Al contrario il prof. Prezioso (Scamarcio) arriva a scuola con tutte le ambizioni e le buone intenzioni di chi è ai primi anni di supplenza in una scuola secondaria superiore, carico di buoni propositi e con la convinzione di poter educare ancor prima che insegnare. Entrambi si trovano ad insegnare nella sezione F, con la classe quarta che diventa protagonista della scena, classe multietnica in cui proprio uno straniero, il rumeno Adam, sembra essere l'unico interessato ad apprendere, l'unico studioso e meritevole.
Uno alla volta, i tre protagonisti (preside ed i due docenti) incontreranno ciascuno un proprio alunno che muterà, indirettamente, il loro modo di porsi dinanzi al proprio ruolo nella scuola.

2 commenti:

ilbibliofilo ha detto...

concordo: troppe storie (e raccontate male) in un film piuttosto deprimente (l'abbiamo visto sabato sera, con la ballotta dei miei amici cinefili, e poi ci siamo divertiti a giocare alla conferenza stampa
PARTICOLARMENTE DEPRIMENTI la fanciulla che contesta la meritocrazia (perché non fonda un partito anche lei? il partito dei pigri avrebbe milioni di voti) e il figlio del benzinaio romeno, che sa a memoria il Canto Notturno (perché fanno Leopardi prima di Foscolo?) e si rovina per una che peggio non si può... FORSE hanno voluto esemplificare il noto detto "i primi nella scuola sono gli ultimi nella vita"?

Anonimo ha detto...

visto a scuola. Soldi buttati nel cesso.

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