giovedì 6 ottobre 2011

Divorzio all'italiana (1962): recensione del capolavoro con Marcello Mastroianni di Pietro Germi


Divorzio all'italiana rientra nel novero dei capolavori indiscussi di un certo modo di fare cinema "all'italiana" che ha avuto enormi consensi di critica e pubblico un po' ovunque, dalla vicina Francia alla lontana Hollywood.  Sarcastica e grottesca, la commedia sceneggiata e diretta dal grande Pietro Germi ed interpretata da un superlativo Marcello Mastroianni ebbe tanto successo da ottenere tre nomination agli Oscar del 1963 (miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura), vincendone uno (per la sceneggiatura originale),  tanto da vincere il premio per la migliore commedia al Festival di Cannes e due golden globe fra cui quello per il miglior attore protagonista di una commedia.
Nulla è lasciato al caso, nessun passo del film, nessun singolo nodo della trama ordita alla perfezione sembra essere fuori luogo, il ricorso all'immaginazione del protagonista per evidenziarne i desideri, per collegare diversi momenti della narrazione è un espediente che ha fatto scuola, le risate nascoste degli abitanti del luogo risuonano al contempo nelle orecchie del disonorato e del pubblico, l'assurdità di alcuni modi di fare e di comportarsi di un'Italia ancora troppo legata ad antichi retaggi ed abitudini viene stigmatizzata alla perfezione.  Divorzio all'italiana risulta ancora oggi divertente e piacevole e continua ad offrire spunti di riflesisone, anche se il contesto sociale, politico, economico è profondamente differente, almeno in apparenza. E' interessante notare come Germi fosse capace di realizzare una commedia grottesca infarcita di citazioni dotte, da poemi letterari alla lettura di interi articoli del codice penale: si può scrivere senza errore che alla base della trama infatti vi sia proprio l'articolo 587 del codice penale, quello riguardante il delitto d'onore, abrogato solo nel non lontano 1981.

Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella [c.p. 540], nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni 

Il desiderio del protagonista, il barone Ferdinando Cefalù, di liberarsi della propria odiata moglie porta costui a fantasticare ed a sognare ad occhi aperti, come nell'istante in cui vede la moglie, da intenta che era a far "sabbiature" in spiaggia, sprofondare fra le sabbie mobili.  Il desiderio nei confronti di Angela, la bella e giovanissima cugina interpretata da una giovane Stefania Sandrelli, lo porta a cercare la soluzione più adatta per tornare libero nell'impossibilità di divorziare, dato che la legge dell'epoca, come ben noto, non lo permetteva.  Un caso di cronaca salito alla ribalta dei giornali siciliani, il caso di una moglie tradita che aveva vendicato il proprio onore uccidendo il marito, fa studiare a Ferdinando un piano complesso e difficile: la moglie dovrà innamorarsi di uno sconosciuto e lui, disonorato, potrà farsi giustizia da solo, con pena minima e con la speranza, un giorno, di poter amare ricambiato la cugina.  L'evoluzione della trama porterà però a situazioni impreviste e l'esito finale non sarà scontato come può sembrare...


Magistrale Marcello Mastroianni, bravissimi un po' tutti i personaggi secondari (Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Lando Buzzanca, Odoardo Spadaro, Pietro Tordi) eccezionale Germi che omaggia con una citazione cinematografica Fellini e lo stesso Mastroianni, obbligando i bigotti abitanti del borgo siciliano a riempire la sala per vedere il grande successo La dolce Vita.

Giudizio complessivo: @@@@@@

Recensione n.99 

7 commenti:

stracinema ha detto...

Questo blog è bello anche per questo, perchè il cinema non è rincorrere quello che gli ultimi successi o quello che passano le sale adesso....ma qualcosa che è immutabile, rimane, memoria e non solo...quindi bello vedere pellicole di tutti gli anni,anche quelle di quando il cinema italiano raccontava il costume italiano non in modo becero come a volte si fa. Ti ho aggiunto, ho anche io un sito di cinema e non solo...se ti va dagli un'occhiata...ciao

Fabrizio Reale ha detto...

Ti ringrazio innanzitutto per il complimento... è un blog di chi scrive recensioni dal punto di vista dello spettatore in sala, non avendo competenze per "giudicare" in maniera davvero critica una pellicola.
Ti ho aggiunto anche io su google friend connect e nel mio blogroll dedicato ai blogger cinefili

Robydick ha detto...

ottima rece. io poi adoro Germi, e questo me lo sto tenendo per una grande occasione.
ciao

Fabrizio Reale ha detto...

Me la stavo tenendo per la n.100 ... ma poi non ho resistito e l'ho pubblicata ;)
Ps
grazie per l'"ottima rece" ... scritto da un esperto di cinema come te è un bel complimento davvero!!
Fabrizio

Ps
questo mese niente classifica in anteprima... boh! non me l'hanno mandata

ilbibliofilo ha detto...

erano anni migliori per il cinema italiano
commedie perfette (come questa) che parlavano della realtà spesso tragica di un paese infelice FACENDO PENSARE E DIVERTIRE insieme
adesso si fanno FARSE, come l'ultimo film di Salemme (è talmente una fetenzia che non a recensirlo non ci penso proprio)

Fabrizio Reale ha detto...

@ilbibliofilo... io l'ho recensita ed ho stabilito il nuovo record negativo di valutazione globale, eccezion fatta per i cinepanettoni, che costituiscono il mio personale "fondo scala" :D

Michela ha detto...

Un gran bel film!
http://www.cghv.it/f8062/DIVORZIO-ALLITALIANA

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