venerdì 30 luglio 2010

Somewhere: trailer ed introduzione al film di Sofia Coppola in concorso alla mostra di Venezia

In concorso alla 67° edizione della mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, esce il 3 settembre 2010 in Italia ( in anticipo di tre mesi rispetto alla distribuzione negli States) il nuovo film di Sofia Coppola, l'atteso "Somewhere" scritto, oltre che diretto, dalla figlia del grande Francis Ford Coppola.  Stephen Dorff interpreta Johnny Marco, un  "cattivo ragazzo"di Hollywood  che vive di eccessi ed alloggia nel lussuoso hotel Chateau Marmont, finchè non  riceve una visita inaspettata da sua figlia di 11 anni, interpretata da Elle Fanning. Il loro incontro sfiderà suo stile di vita e lo costringerà a fare i cambiamenti necessari. E' presente Benicio del Toro in un cameo. Fra le comparse del film figurano diversi volti noti della televisione italiana, da Nino Frassica a Simona Ventura, passando per Valeria Marini e Laura Chiatti, in quanto in una scena il protagonista principale riceve il telegatto!   Il film - fonte wikipedia anglosassone ed italiano - si ispira al contempo alla vita della giovane Sofia in quanto figlia di un notissimo regista,  all'episodio Toby Dammit di Federico Fellini presente nel film collettivo Tre passi nel delirio  ed a Paper Moon-luna di carta.
Non sono presenti in rete trailer in italiano pertanto pubblico uno dei diversi trailer in inglese. In realtà gran parte delle immagini sono accompagnate dalla musica piuttosto che dalle parole, probabilmente per questo motivo ancora non è stato proposto un trailer in italiano.

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giovedì 29 luglio 2010

Alice in Wonderland: recensione del film di Tim Burton con Johnny Depp


Per riportare Alice nel Paese delle Meraviglie, a oltre cinquanta anni dall'uscita del lungometraggio di animazione, la Disney si è affidata alla collaudatissima coppia Tim Burton - Johnny Depp, più volte insieme sul set dai tempi di Edward Mani di Forbice. Alice in Wonderland, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 3 marzo 2010, figura fra i film di maggior successo del 2010, con oltre 333 milioni di dollari incassati in USA ed oltre 30 milioni di euro in Italia.  Pur attingendo pienamente sia da "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" che da Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò  di Lewis Carroll, il regista Tim Burton e la sceneggiatrice Linda Woolverton, che ha al suo attivo le sceneggiature di successi Disney come  La bella e la bestia, il re leone  e Mulan,  provano a dare una rilettura diversa rispetto a quanto atteso dallo spettatore, aggiungendo elementi originali e mescolando storie e personaggi dei due romanzi del celebre scrittore ma restando al contempo tanto fedeli ai dialoghi al punto tale da far recitare al Cappellaio Matto - Johnny Depp una parte del poemetto "nonsense" riguardante il mostro che in italiano è tradotto con il nome di Ciciarampa.  Il risultato è qualcosa di lontano sia dal classico della Disney che dalle atmosfere solite a cui Tim Burton ci ha abituati.  La sensazione è che, al di là del massiccio utilizzo di effetti speciali, del motion capture, del 3D sul quale non mi posso esprimere (il film è stato visto in televisione) ma sull'utilità del quale molti blogger si sono espressi negativamente,  e del continuo incontro fra personaggi animati ed altri in carne ed ossa, durante l'intera visione del film allo spettatore manchi e non poco il classico del 1951.   Nonostante diversi buoni spunti Tim Burton si perde nel paese delle Meraviglie insieme alla sua Alice e non riesce a far innamorare lo spettatore del mondo fatato che circonda la giovane protagonista nè ad approfondire più dello stretto necessario alcuni temi e personaggi.
Se  Alice ed  i tanti comprimari "buoni"  incontrati di volta in volta sono ben delineati ma lasciano lo spettatore alquanto apatico e non suscitano mai emozioni forti, i personaggi schierati dalla parte  dei cattivi meritano qualche parola in più e molta più attenzione. Nel confronto fra la bella, eterea ed ascetica regina bianca, interpretata da una Anne Hathaway alquanto autoironica, e la sproporzionata, irascibile ed odiata regina rossa, interpretata da una brava Helena Bonham Carter (compagna di Burton nella vita reale), è la seconda ad uscirne vincitrice e la prima a risultare antipatica e stupidotta.  Il fatto che l'intera corte della regina rossa, il cui personaggio è di fatto il risultato di un mix fra le caratteristiche della regina di cuori del primo libro di Carroll e della regina rossa presente nel secondo romanzo,  presenti bizzarre deformazioni fisiche, create palesemente ad arte per non suscitare invidia ed ira nella regina,  la ricerca esasperata di colpevoli a cui tagliare la testa -anche se poi la testa non viene mai tagliata a nessuno-  ed altre peculiarità attirano molto di più l'attenzione dello spettatore di quanto non lo facciano un cappellaio matto che non riesce mai a convincere del tutto, uno stregatto che fa rimpiangere quello del cartoon ed altre figure di cui non si comprende a fondo l'utilità.  Il fatto stesso che il cappellaio matto tenda a rubare troppo spesso la scena ad Alice e che sia troppo legato alle mimiche e smorfie del suo interprete alla lunga stanca, così come lasciano perplesse alcune scene nel castello della regina rossa più adatte ad un film di cappa e spada e non si vede quale sia la necessità di far trasformare Alice in una novella Giovanna d'Arco (palese la citazione alla Giovanna d'Arco di Besson) nella scena della lotta contro il Ciciarampa.

Fra i protagonisti principali non impressiona come in altri casi Johnny Depp, che si limita ad una serie di smorfie e ghigni sotto una spessa coltre di cerone, mentre  l'Alice interpretata da Mia Wasikowska è abbastanza credibile più nell'ambientazione vittoriana della vita reale che nel ruolo assunto nel paese delle meraviglie.

Giudizio complessivo: @@@

Film adatto ai bambini anche se curiosamente la MPAA americana ha previsto la "visione in presenza di genitori" a causa di alcune scene di violenza e della presenza del brucaliffo, in quanto fumatore incallito... (!!!)

sabato 24 luglio 2010

Il grande sogno (2009) recensione del film di Michele Placido con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Luca Argentero

Il Grande Sogno di quanti hanno vissuto il 1968 visto con lo sguardo un po' attonito, un po' critico, molto perplesso di un giovane poliziotto figlio di braccianti:  il film di Michele Placido che ha come protagonisti Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Luca Argentero ed al cui interno compaiono diversi camei di noti attori italiani, può essere riassunto in queste poche parole.  Che poi lo sguardo  del giovane Nicola, intepretato da un bravo Riccardo Scamarcio,  sia quello del regista e sceneggiatore è facile da intuire: uguali le origini (la Puglia), uguale la divisa  da poliziotto indossata durante gli scontri di Valle Giulia, uguale il percorso di vita  da poliziotto ad attore.    Narrare vicende storiche italiane ancora troppo vicine nel tempo è qualcosa di complesso ed è ovvio che il prodotto finale, per quanto apprezzabile ed intenso, corrisponda ad una visione soggettiva legata al come il regista abbia vissuto quella determinata epoca.  Nel film ci sono tutte le tematiche legate al 1968 ed ai "sessantottini" ed ogni personaggio presente nella trama si rifà a diversi stereotipi già noti:   il giovane politico idealista, l'intellettuale riformista, il giovane che viene affascinato dalla lotta violenta piuttosto che da manifestazioni pacifiche, gli agenti di polizia in massima parte violenti, etc. Che il film sia bello e che sia piacevole seguirne la trama durante le quasi due ore di programmazione è indiscusso, che forse si tratta di un'occasione mancata per uno sguardo meno superficiale sul 1968 è però altrettanto evidente: gli ideali, le lotte, gli scontri sociali risultano  alla fine  niente altro che lo sfondo all'interno del quale si snodano le vicende del triangolo amoroso Nicola-Laura-Libero.

Buone le interpretazioni di Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, discreta quella di Luca Argentero fra i protagonisti principali. Discreto in un ruolo da co-protagonista il figlio di Michele Placido,  Marco Brenno, già volto noto per le apparizioni in fiction televisive (tutti pazzi per amore) e in precedenti lavori del padre.  Piacevole la presenza in pochi spezzoni di Silvio Orlando, antiquato capitano intento a recitare il conte di Carmagnola dinanzi ad uno sbigottito Nicola (Scamarcio) colpevole di essere appassionato di autori  "comunisti" quali Camus e Brecht. 

Giudizio complessivo: @@@@

Film non adatto ai bambini per i temi affrontati e per alcune scene di nudo e sangue.

Altre due recensioni a caso fra i tanti blog di cinema:
cinema4stelle e il cinemaniaco

venerdì 23 luglio 2010

Dragonball evolution (2009) - recensione del film


Se da un lato la trasposizione cinematografica dei più famosi personaggi a fumetti della Marvel e di altre case produttrici americane ha quasi sempre coinciso con un grande successo al botteghino e talvolta anche con una buona critica da parte degli esperti di cinema e dei presunti tali, dall'altra il trasformare in lungometraggio con personaggi in carne ed ossa manga ed anime giapponesi non sempre ha ottenuto i risultati desiderati. 
La saga di Dragonball di Akira Toriyama, arcinota per chiunque sia cresciuto negli anni '80 o '90, è una complessa epopea generazionale che intinge le proprie basi nella tradizione e cultura giapponesi, con decine se non centinaia di personaggi comprimari in modo tale da tessere una complessa trama in cui filoni più o meno secondari di narrazione si intrecciano fra di loro intorno a quello principale legato alle vicende del "sayan" Goku e della sua famiglia.  James Wong nel suo Dragonball Evolution, uscito in Italia nell'aprile 2009,  prova a riassumere buona parte della prima saga legata al Goku bambino in due ore, tagliando a destra e manca ed adattando personaggi e ruoli in modo tale da far sì che il risultato finale sia che, a parte il riassunto della trama, nulla vi sia in comune fra la trasposizione cinematografica e l'originale.   Il film risulta povero di contenuti allorquando il cartoon ed il fumetto ne risultavano incredibilmente pieni.  Fra gli attori si distingue unicamente Chow Yun-Fat, ammirato ne "La Tigre e il Dragone" ed in "Il Monaco", mentra appaiono piuttosto impalpabili i personaggi principali  fra cui Justin Chatwin, che interpreta Goku, Emma Rossum  e James Marsters (lo Spike della serie tv Buffy l'ammazzavampiri).   Citando un altro blog dedicato al cinema (Il cinemaniaco), "la sensazione è di aver assistito ad una discreta puntata di qualche serie tv simile a "Smalville".

Il film ha incassato negli USA 8.996.000 dollari ed in Italia poco oltre i 2.000.000 di euro.

giudizio complessivo: @@

lunedì 19 luglio 2010

The box: trailer del film con Cameron Diaz in uscita il 21 luglio

Mercoledì 21 luglio esce nelle sale cinematografiche italiane The box con Cameron Diaz e James Marsden diretti da Richard Kelly (Donnie Darko).  The box è un thriller con tratti da horror la cui trama si intreccia partendo da un singolo strano episodio: una giovane coppia con un figlio riceve una scatola al cui interno c'è un pulsante: premendolo loro riceveranno un milione di dollari ma da qualche parte nel mondo, in conseguenza del loro singolo gesto, qualcuno morirà... 

Negli States il film è uscito in gennaio 2010 ed ha incassato poco più di  $ 15.000.000.

giovedì 15 luglio 2010

Ricatto d'amore (2009) recensione del film con Sandra Bullock e Ryan Reynolds


Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 3 settembre 2009, Ricatto d'amore rappresenta un'ottimo mix fra la classica storia d'amore ambientata a New York ed una commedia degli equivoci basata sulle differenze di abitudini, opinioni e comportamento fra chi vive nella grande metropoli e chi invece è cresciuto in realtà completamente differenti, legate a tradizioni ed usi di una determinata provincia o regione interna e rurale.  Diretti da Anne Fletcher , al terzo impegno come regista dopo Step Up e 27 volte in bianco e con lunga esperienza in ambito delle coreografie cinematografiche (Missione Tata, 40 anni vergine, etc.), Sandra Bullock e Ryan Reynolds  bene interpretano i ruoli loro assegnati ed in particolare è evidente quanto il neo premio Oscar per The Blind Side sia a proprio agio in frizzanti commedie romantiche.  La trama mescola generi a loro modo classici della commedia made in Hollywood, alternando i luoghi comuni legati alle storie d'amore che nascono in ambito lavorativo nella caotica New York al richiamo per le tradizioni più classiche quali l'amore per la natura e la forza dei legami familiari più proprie delle commedie ambientate in luoghi rurali o comunque lontani dalle metropoli.  In tal senso, la lontana e remota Alaska offre di suo occasioni per scene particolari e panorami mozzafiato.
La visione del film nel suo complesso è piacevole, con alcune scene divertenti ed il percorso che porterà i due protagonisti dall'odio all'amore è ben congeniato.  Oltre ai due protagonisti vanno segnalate le performance di un'ottima Betty White nel ruolo di una nonna fin troppo arzilla che alterna balli rituali a serate in locali notturni e di Mary Steenburgen che interpreta la madre del protagonista principale. A differenza di quanto accaduto nel precedente lavoro con la Fletcher (27 volte in bianco), in questo caso il ruolo di Malin Akerman è decisamente più marginale.  Da non perdere le scene finali del film proposte insieme ai titoli di coda.

Giudizio complessivo: @@@

L'opinione di altri blog / siti di cinema:
cineblog - mymovies 

martedì 13 luglio 2010

Premio Dardos


Ricevo volentieri e non del tutto meritatamente la nomination per il Premio Dardos da parte dell'autore di cinemaleo.  Il premio inatteso ricevuto,  per quanto in sostanza significhi ben poco, è indice per chi scrive che in questi due mesi è stato fatto un lavoro apprezzabile per creare un blog dedicato alle recensioni dei film visti in sala cinematografica od a casa propria.  Ringrazio pertanto e provvedo a perpetuare questa simpatica "catena" il cui scopo è fondamentalmente quello di far conoscere maggiormente blog che altri blogger reputano validi dal punto di vista culturale, etico e/o letterario.
Il premio DARDOS viene infatti assegnato dai bloggers a quei blog meritevoli per i contenuti di carattere culturale, etico e/o letterario. Il regolamento è semplice e si trova facilmente in rete.
Chi viene nominato negli elenchi è invitato (qualora voglia) a:
1) accettare e comunicare il regolamento, visualizzando il logo del premio;
2) linkare il blog che ti ha premiato;
3) premiare al massimo 15 blog meritevoli, avvisandoli del premio.

Segue l'elenco dei blog che il sottoscritto ritiene degni di ricevere questo premio, appartenenti non solo alla cerchia  dei blog cinefili.  Ovviamente non posso autocitarmi e pertanto laboratorionapoletano è escluso da questa personale lista delle nomination.


lunedì 12 luglio 2010

Wall-e: recensione del film capolavoro della Disney-Pixar (2009)


Wall-E rientra nel novero di quei  capolavori di animazione che nulla hanno di inferiore rispetto ai film realizzati con attori in carne ed ossa e che, in realtà, sono più indirizzati agli adulti che ad un pubblico infantile, in quanto solo un pubblico acculturato e maturo può comprenderne i tanti messaggi e le diverse citazioni contenute all'interno della trama.  Wall-e, con la sua disarmante semplicità, con l'amore ed il gusto per le piccole cose ed i particolari, senza volerlo darà un grande insegnamento ad un'umanità tribolata, pigra, talmente fiduciosa nella tecnologia dal lasciarsi fisicamente andare e dal perdere ogni amore e passione tanto per le cose terrene (sapori, odori, contatti interpersonali) che per quelle spirituali (capacità decisionali, ideali, aspirazioni).  Il nono lungometraggio d'animazione della Pixar, prodotto nel 2008 ed uscito nelle sale cinematografiche italiane nell'estate del 2009, è di fatto un capolavoro del cinema.  I richiami a grandi classici della cinematografia fantascientifica sono numerosi, con numerose citazioni a 2001 Odissea nello Spazio, a partire dal nome, HAL, del piccolo scarafaggio amico del robot, chiaro riferimento al nome del super computer del capolavoro realizzato oramai oltre quaranta anni fa da Stanley Kubrick, passando per la doppia e conflittuale missione che, similmente a quanto accaduto con HAL 9000, è stata affidata al computer "auto" che governa l'astronave Axxiom.
Il robot numero 5 di Corto Circuito (filmup)
Non sono pochi nemmeno i riferimenti alla saga di Star Wars ed appare evidente ad uno spettatore cresciuto negli anni '80 che, a dispetto delle dichiarazioni degli autori, l'aspetto del protagonista è stato fortemente influenzato da quello di "Numero 5" protagonista di quella originale, divertente e piacevole pellicola che fu "Corto Circuito".

La storia d'amore apparentemente impossibile fra la robot sonda EVE e l'antiquato robottino Wall-E  è a tratti emozionante e non sono poche le scene, complice la meravigliosa colonna sonora, davvero memorabili.  I tanti personaggi comprimari sono ben delineati e caratterizzati e sono in buona parte utilizzati dagli autori per lanciare dei messagi ben precisi allo spettatore, invitandolo più o meno indirettamente ad evitare che il futuro dell'umanità sia simile a quello presentato, fra richiami a tematiche ecologiche ed ambientaliste a tratti scontate (l'inquinamento, lo smaltimento dei rifiuti), inviti a non abbandonare i rapporti sociali in favore di un uso smodato della tecnologia, ad apprezzare la bellezza dei piccoli particolari della natura, a non seguire pedissequamente l'ordine stabilito ma a continuare ad intraprendere strade sempre nuove ed originali.

giudizio complessivo: @@@@@@


Note:
Wall-e è acronimo di Waste Allocation Load Lifter Earth-Class (sollevatore terrestre di carichi di rifiuti)
Eve è acronimo di Extraterrestrial Vegetative Evaluator (Esaminatore di Vegetazione Extraterrestre)

N.B.
Per la prima volta, dopo quasi trenta recensioni pubblicate, il giudizio complessivo è "capolavoro" (sei @).

venerdì 9 luglio 2010

Transformers 2: la vendetta del caduto (2009) - recensione del film con Shia Lebeouf e Megan Fox


L'ottimo successo della prima pellicola dedicata ai giocattolini della Hasbro, commercializzati negli anni '80 in Italia dal marchio di distribuzione Gig, ha fatto sì che venisse prodotto e realizzato subito un sequel.  Il numero di robot realizzati nel corso degli anni, gli albi a fumetti e le storie dei cartoni animati che hanno reso famosissimi autorobot (autobot nel film) e distructions (decepticons nel film) hanno dato ampio spunto al regista Michael Bay, sceneggiatori e produttori per realizzare un secondo film dedicato ai Tranformers.  Transformers: revenge of The Fallen (titolo italiano tradotto letteralmente in La vendetta del caduto) descrive una nuova battaglia fra buoni e cattivi, che ha ancora una volta la Terra come scenario ed in cui nuovamente avrà un ruolo cardine il protagonista principale Sam Witwicky interpretato da Shia LaBeouf, accompagnato come nel primo episodio dalla bella Megan Fox e da Josh Duhamel.   I primi minuti di proiezione sono utili al regista per introdurre i protagonisti e ricostruire un filo conduttore con il primo episodio: i cattivi sono stati sconfitti e autobot ed umani collaborano insieme, attraverso una segreta unità operativa militare, per eliminare i decepticon ancora presenti sul pianeta od appena giunti dallo spazio profondo.  In realtà la trama prenderà una piega diversa, volta a far notare come già in un tempo lontano gli autobot fossero approdati sulla Terra, ai tempi dell'inizio della guerra civile fra robot, causata dal tradimento di uno dei "primi", denominato con richiami quasi biblici il Caduto - The Fallen-.   La ricerca di una nuova fonte di energia  da parte dei decepticon ed il ritorno in auge di The Fallen causeranno un succedersi di eventi che porterà gli autobot a pochissimo dal tracollo definitivo e dalla sconfitta.   

A prescindere da se piaccia o meno la saga dei transformers  - chi scrive da bambino ne era un appassionato e ne possedeva un bel po' -  il risultato di questo secondo film dedicato ai giocattolini della Hasbro lascia un po' perplessi in quanto manca quell'originalità che aveva caratterizzato la prima pellicola. L'impressione è che si sia voluto realizzare in tutta fretta un sequel per sfruttare la scia del grande successo che aveva riscosso il primo episodio.  Nonostante l'utilizzo di continui flashback non sono ben delineate nè la trama nè il ruolo che alcuni personaggi (umani e non) hanno al suo interno.  Fra continui scontri e battaglie fra robot si perde il filo conduttore ed il notevole utilizzo degli effetti speciali necessario per ricostruire gli scontri titanici fra i giganteschi robot  a tratti distrae lo spettatore.   
Divertente e  positiva la performance di John Turturro il cui personaggio è tanto bizzarro e divertente da attirare a sè l'attenzione di tutta la sala,  discreta quella del protagonista principale Shia Lebeouf.  Meriterebbe di più Josh Duhamel mentre non incanta la pur molto bella Megan Fox.  Il punto di forza del film, ovvero gli effetti speciali necessaria dar vita a robot enormi ed a garantire mirabili trasformazioni da auto a robot e viceversa, rischia di diventarne alla lunga anche quello debole.

Giudizio complessivo: @@ 1/2

giovedì 8 luglio 2010

La legge bavaglio limita la libertà di informazione ed espressione e danneggia tutti, blogger compresi

Per domani 9 luglio è stato indetto uno sciopero dei giornalisti per protestare contro la prossima approvazione di quella che è oramai famosa come legge bavaglio.  Pur condividendo in pieno le motivazioni dei giornalisti, dato che la legge sulle intercettazioni, oltre a danneggiare oltremodo l'operato della magistratura ed a costituire di fatto un enorme regalo ai delinquenti, limita e non poco il diritto di informazione, garantito dalla Costituzione Italiana, chi scrive, qualora abbia tempo ed idee, non esiterà a pubblicare un intervento anche domani, per il fondamentale motivo che un blog non è un prodotto editoriale, non è una rivista on line nè ha la pretesa e sopratutto volontà di esserlo.   
La forma di protesta che un blogger può attuare è quella di resistere (e qui vengono in mente le parole di un gruppo di blogger bellunesi, che hanno fatto della corsa e della resistenza uno stile di vita), perseverare nel dedicare attimi del proprio tempo libero ad aggiornare il proprio diario, a pubblicare i propri pensieri, a continuare a dimostrare di essere libero nell'esprimere questo o quel parere, questa o quella opinione.
Con l'approvazione della legge bavaglio verrà limitata la libertà di espressione ed opinione anche dei blogger, in quanto è prevista l'introduzione "per tutti i siti informatici" dell'obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta da parte della persona che si ritiene offesa, nei modi e nei termini simili all'intervento per cui si è chiesta la rettifica, senza che sia portata motivazione alcuna e prove di aver scritto qualche cosa che sia difforme dalla realtà.   Qualora un blogger, equiparato ad un grande editore da questa legge, non rispetti i tempi nel pubblicare la rettifica subirà una sanzione che può arrivare fino a 12.500 euro.  I rischi per i blogger, al di là della sanzione, sono molteplici e bene espressi in questo intervento pubblicato su scrittinediti.it e da quanto già l'anno scorso fatto notare dal blog di Guido Scorza.
Chi scrive auspica non solo una tardiva modifica del famigerato articolo 28 riguardante le rettifiche imposte in termini di tempo e modi a tutti, che siano quotidiani di rilevanza nazionale o blog amatoriali di semplici cittadini, ma che in parlamento si faccia in modo di individuare soluzioni tali da garantire  la privacy dei cittadini (anche se in realtà le utenze intercettate sono pochissime rispetto al totale) senza danneggiare o limitare diritti fondamentali come la libertà di opinione o quella di stampa e sopratutto senza bagnare le munizioni alle forze dell'ordine ed alla magistratura, dato che lo strumento delle intercettazioni è di fondamentale importanza per individuare i colpevoli di qualsivoglia crimine.
Un blog rappresenta una delle massime espressioni di libertà di pensiero possibili in questo scorcio di XXI secolo e troppo spesso rappresenta il principale veicolo di informazione per diversi internauti desiderosi di approfondire questa o quella tematica. 
Uno degli esempi più eclatanti di come sia più facile reperire informazioni veritiere e documentate su fatti quotidiani attraverso il circuito dei blog piuttosto che consultando i quotidiani on line è rappresentato dalla protesta dei cittadini de l'Aquila, di fatto dimenticati -fino ad ieri- dai governanti e dai giornali. Per chi frequenta la blogosfera era immediato visitare miskappa.blogspot.com, blog di una cittadina aquilana incentrato sulle vicissitudini e problematiche del post-terremoto, per conoscere, guardare e spesso ascoltare le lamentele di tutti quei cittadini che lamentano come a l'Aquila non sia ancora ricominciata una vera ricostruzione.

Questo intervento è pubblicato in tutti i blog curati dal sottoscritto: laboratorio napoletano, quelli di ingegneria meccanica e laboratorio di cinema:recensioni ed altro .

Fabrizio Reale

Rapunzel - l'intreccio della Torre: il primo trailer del film Disney in uscita il 3 dicembre 2010

Rapunzel - l'intreccio della torre sarà il film d'animazione di Natale della Disney.  Basato sulla nota fiaba dei Fratelli Grimm - Raperonzolo, a sua volta ispirata dal racconto Petrosinella contenuto nella antica e famosa raccolta di fiabe in napoletano Lo Cunto de li Cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille di Giambattista Basile, narra la storia di una fanciulla rinchiusa da una strega malvagia sulla cima di una torre che non ha altri accessi se non una finestrina posta proprio in corrispondenza della stanza-prigione della bionda Raperonzolo.  L'uscita del film è prevista in Italia per il giorno 3 Dicembre 2010.  Segue il primo trailer in italiano presente in rete da meno di un mese.

martedì 6 luglio 2010

Eclipse - the twilight saga: recensione del terzo capitolo della saga di vampiri con Robert Pattinson e Kristen Stewart


Eclipse rappresenta al contempo il terzo capitolo della saga di Twilight, la terza conseguente trasposizione cinematografica e la prima vera e propria pellicola costruita in maniera discreta per il pubblico in sala.  Che ci sia stato un cambio di rotta alla regia è evidente nella scena iniziale: lontano dall'Alaska, a Seattle, fra grigi grattacieli e durante forti rovesci di pioggia avviene una serie di sempre più efferrati omicidi i cui autori restano ignoti e nell'ombra.   Dall'atmosfera dark e da cinema horror  della città il cambio immagine offre i due soliti protagonisti, una sempre più inceronata Kristen Stewart ed un Robert Pattinson un po' meno stoccafisso di quanto apparso nei due capitoli precedenti, intenti a discutere della propria non vita futura in pieno sole in un vastissimo campo di fiori.  
Sia ben chiaro, il vero limite di questo film, decisamente superiore per livello qualitativo rispetto ai due precedenti, sta proprio nel dover per forza affrontare la trita e ritrita storia del triangolo amoroso fra Bella, il vampiro Edward ed il licantropo Jacob.   Il regista David Slade prova in tutti i modi a scavare un solco proprio, nonostante la volontà di seguire in maniera quanto più coerente possibile la trama imposta dal libro, riuscendo, con ampi flashback dedicati alla scoperta delle origini della famiglia Cullen, a distogliere l'attenzione dello spettatore dal filone narrativo principale in modo tale da cercare di allontanare la possibilità che ci si possa annoiare o che le due ore di programmazione possano stancare.  
Se - è opinione condivisa da molti, leggendo diverse recensioni presenti nella blogosfera - sembra che la protagonista principale non abbia fatto progressi a livello recitativo e non riesca a trasmettere allo spettatore alcunchè, sia Taylor Lautner che Robert Pattinson hanno dato dimostrazione di essere cresciuti qualitativamente, nonostante la sceneggiatura imponga al primo di recitare esclusivamente a torso nudo ed al secondo di presentarsi sempre con volto cinereo e seguitare ad impersonare l'unico vampiro apatico ed incapace di trasmettere passione e sentimenti forti della storia del cinema.
Buona è la prova di diversi comprimari, a partire da Xavier Samuel il cui personaggio, Riley, sembra essere l'unica piacevole novità della pellicola, dato che è un vero vampiro, passionale, violento e dark al punto giusto.  Spariscono progressivamente, con il lento congedarsi di Bella dalla vita terrena, le figure normali, come la Jessica interpretata da Anna Kendrik, che fortunatamente ha dato dimostrazione di possedere doti di attrice superiori a quella della Stewart recitando in Tra le nuvole, mentre grazie ai flashback hanno finalmente spazio quei personaggi della famiglia Cullen solamente abbozzati in precedenza. 
Complessivamente piacevole la fotografia, con i passaggi dalle atmosfere cupe della città agli ampi e sterminati paesaggi dell'Alaska. Peccato che proprio questi siano evidenziati con meno cura rispetto a quanto accaduto in passato.  Poco credibili, come già nel secondo capitolo, i personaggi membri del clan dei Vulturi, con Dakota Fanning un po' troppo cresciutella per il ruolo della ragazzina vampiro saccente ed antipatica.

Per la trama completa rimando alla pagina su wikipedia.

Giudizio complessivo: @@@

Visto a Piano di Sorrento, al cinema teatro Delle Rose. La sala 1 è un ampio teatro con posti a sedere abbastanza comodi e schermo grande, anche se non super. L'audio andrebbe probabilmente leggermente migliorato.

Film adatto ai bambini, anche se il reale target di questa pellicola sono le ragazzine adolescenti di ogni età.

Questa recensione è presente anche qui (laboratorionapoletano)

lunedì 5 luglio 2010

Toy story 3 la grande fuga: il trailer del film d'animazione campione d'incassi negli States - in uscita il 7 luglio

un fotogramma del film - fonte screenweek

A distanza di quindici anni dal primo episodio e di undici dal fortunato sequel, torna in questi giorni negli schermi italiani uno dei film di animazione di maggior successo della storia recente della cinematografia mondiale: Toy Story.    Al progetto hanno collaborato i soggettisti e gli sceneggiatori dei primi due grandi successi ed il film è attualmente campione di incassi al botteghino USA, avendo già incassato solo negli states oltre 300 milioni di dollari.  Non sapendo se chi scrive avrà modo di recarsi al cinema per vedere questo ennesimo capolavoro della PIXAR, ecco il link alla recensione in anteprima pubblicata su cineblog.it.  Il film è stato preceduto da diverse polemiche in quanto secondo alcune associazioni femministe il film sarebbe al contempo omofobo e sessista.

Il primo trailer in italiano:

Il trailer più recente:

sabato 3 luglio 2010

Il solista: trailer del film con Robert Downey Jr e Jamie Foxx in uscita il 23 luglio

Ad oltre un anno dall'uscita nei cinema americani, il 23 luglio arriva nelle sale cinematografiche italiane "Il Solista", pellicola diretta da Joe Wright (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione) e che ha come protagonisti Jamie Foxx e Robert Downey Jr.  Basato su una storia vera, il film narra dell'incontro di  Steve Lopez, un giornalista giunto ad un punto morto della propria carriera, e Nathaniel Antony Ayers, un senza fissa dimora schizofrenico ed abilissimo con il violoncello.  Ne nascerà un'amicizia - che nella realtà perdura - e la vita di entrambi subirà una svolta.  Il film ha incassato negli usa poco più di 30 milioni di dollari.

Il trailer:

venerdì 2 luglio 2010

Top blog Cinema luglio: in anteprima la classifica di wikio dei 20 migliori blog di cinema

Cinemarecensionilab ha il piacere di pubblicare per la prima volta in anteprima la classifica dei  venti migliori blog dedicati al cinema stilata da wikio.it per il mese di luglio 2010.   Se da una parte le cinque prime posizioni restano invariate rispetto allo scorso mese,  sono diverse le variazioni in classifica (Memorie di un giovane cinefilo risale ad esempio dall'ottava alla sesta posizione) e diversi le new entry ed i ritorni in top20. Entrano infatti, oltre a "laboratorio di cinema: recensioni ed altro", presente per la prima volta nella TOP20 dei blog dedicati al cinema nonostante sia on line da meno di due mesi,   Maxso film, iocinemablog e cinema che blog!. 
Di seguito è riportata la classifica ricevuta in anteprima, che sarà presto pubblicata al posto di quella attualmente presente relativa al mese di giugno. 

1cineblog
2CineTivù
3Il Cinemaniaco
4Cinefestival
5CineZapping
6Memorie di un giovane cinefilo
7Attenti al Cine
8www.vivacinema.it
9Friday Prejudice
10Maxso Film
11e al cinema vacci tu
12Future Film Festival
13Al Cinema
14Cinema e TV
15Cinema visto da me
16www.iocinemablog.it
17Laboratorio di cinema: recensioni ed altro
18alcinema
19Cinema CheBlog!
20...ma sono vivo e non ho più paura!

giovedì 1 luglio 2010

Io, loro e Lara: recensione del film di Carlo Verdone con Laura Chiatti


Il 2010 è iniziato, da un punto di vista cinematografico, all'insegna di Carlo Verdone. La scelta di inserire nella programmazione  mensile la propria ultima commedia in un periodo, quello a cavallo dell'Epifania, abbastanza lontano dalla scia dei cinepanettoni e contemporaneamente a distanza di sicurezza dall'arrivo della corazzata Avatar, avrà sicuramente sortito i suoi effetti al botteghino.
Io, loro e Lara, da qualsiasi punto di vista si voglia analizzare, non rientra nel novero dei "classici" film che il regista ci propina con cadenza annuale o biennale da oramai trent'anni, con un susseguirsi di battute e sketch collaudati e comunque sempre divertenti, ma andrebbe recensito senza immaginare tali clichè.  Per sommi capi la trama è abbastanza nota, grazie ai tanti passaggi in televisione e sui giornali che tale film ha avuto, passando anche per qualche polemica: padre Carlo torna dopo anni dall'Africa e si trova ad affrontare i banali problemi del viver quotidiano, che talvolta risultano essere meno risolvibili delle grandi problematiche a cui il prete era abituato a trattare come missionario.  In meno di due ore, partendo da tale principale filone narrativo, si dirama un quantitativo forse eccessivo di storie, storielle e gag laterali e collaterali, fino a toccare di sfuggita un numero impressionante di temi più o meno sociali, più o meno complessi, sicuramente lontani da quelli abitualmente trattati da Verdone:  dalle correnti di pensiero giovanili alla dipendenza dalla droga, dalle difficoltà affrontate da chi cerca di avere in affido un figlio ai matrimoni fra anziani e badanti, dalle avversità che la Chiesa deve affrontare in Africa alla "questione preservativo", dalla prostituzione al cyber sex c'è di tutto e ce ne è per tutti anche se semplicemente forse c'è un po' troppo materiale. Il rischio di perdersi e di non riuscire a seguire il regista è forte e la sensazione è spesso quella che Verdone non sia stato in grado di entrare in profondità in almeno una di queste tematiche ma si sia comportato come un'ape impollinatrice... un passaggio su ogni fiore e via...  
Va scritto che non è un film comico nel senso stretto della parola... non si ride quasi mai e le gag sono più volte a tentare di dare una dirittura morale ed a far riflettere che a far ridere...  Dei 118 minuti di programmazione risultano interessanti davvero meno di 30 minuti, in massima parte concentrati nel secondo tempo del film. Si ride solamente ed esclusivamente in presenza della coppia Verdone - Finocchiaro ed appare evidente che, forse, quest'ultima avrebbe meritato più spazio in modo tale da non far prevalere la noia in alcuni  punti del film. 
Verdone, anche in abito talare,  ricalca personaggi del passato, pescando fra quelli meno volgari ma più estraniati dal contesto sociale, in un'interpretazione un po' scialba, lontana dai fasti del passato. Discreta l'interpretazione di Laura Chiatti ed Anna Bonaiuto, divertente la presenza della sempre brava Finocchiaro.
Sia per quanto riguarda la scenografia che per quanto riguarda la trama,  talvolta vi è la sensazione che ci siano diverse falle e che alcune gag non rappresentino altro che toppe per collegare pezzi di pellicola diversi fra loro. 

Giudizio sintetico: @@

Film adatto ai bambini, nella misura in cui un film con gran presenza di turpiloquio lo sia. Non vi sono scene di sesso nè alcuna scena violenta. Le tematiche (droga, prostituzione, sesso cybernetico,etc.) trattate necessitano ovviamente di presenza di adulti accanto ai bambini. 

Visto a Napoli, al cinema Martos Metropolitan di Napoli, sala 3: sala grande, schermo super, audio ottimo e posti comodi. Prenotazione possibile via internet - posti numerati. 

Questa recensione era stata originariamente pubblicata qui.

nota bene

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