martedì 18 maggio 2010

Robin hood con Russel Crowe di Ridley Scott: recensione e trama (2010)

Narrare le gesta di Robin Hood rappresenta una sfida per qualsiasi regista, dato che tanto si è scritto e tantissimo si è visto sull'eroico arciere che rubava ai ricchi per dare ai poveri.  La trasposizione cinematografica proposta dal duo Ridley Scott - Russel Crowe, nuovamente insieme dopo i tanti successi degli ultimi anni, a partire da Il Gladiatore fino ad arrivare a Nessuna verità, passando per Un' ottima annata e American Gangster, aggiunge interessanti tasselli a quanto già visto nel passato.    Il regista del primo Alien, evitando di soffermarsi sugli aspetti classici della leggenda di Robin Hood ed affrontando la storia partendo dal principio, in una sorta di narrazione sul come sia nata la leggenda,  riesce a rendere originale un racconto che tutti gli spettatori, all'ingresso nel cinema, sono convinti di conoscere a menadito, in modo tale da creare sia l'attesa che la suspence necessarie per una pellicola che tratta di gesta epiche ed al contempo non previste per quanto riguarda una storia arcinota.


Di seguito è descritta parte della trama

L'arciere Robin Longstride fa parte dell'esercito di Riccardo I cuor di leone che, rientrando dalla crociata, si attarda nelle campagne francesi saccheggiando i castelli dei nobili transalpini.  Re Riccardo appare come un guerriero che ha perso lo smalto di un tempo, ma che non esita a comandare qualsiasi azione di battaglia, partecipando in prima linea assieme ai propri cavalieri.  
I dieci anni di assenza, la reggenza da parte dello scapestrato fratello Giovanni,  i numerosi balzelli necessari per sostenere l'onerosa campagna militare hanno ridotto l'Inghilterra tutta e Nottingham in particolare, allo stremo.
La morte del re Riccardo, in circostanze curiose ad opera di un'improvvisato arciere, durante uno degli ultimi assedi prima di attraversare la Manica ed una promessa fatta ad un cavaliere, Robert Loxley, in punto di morte stravolgeranno  la vita di Robin e dei suoi amici, dando loro la possibilità di costruirsi un futuro alternativo a quello a loro destinato e di tornare in patria.  La frase incisa sulla spada del cavaliere defunto,  "rise and rise again until lambs become lions", ribellarsi e ribellarsi ancora finchè gli agnelli diventeranno leoni, tormenta il protagonista in quanto sembra rappresentare qualcosa del passato suo e di un padre che non vede da quando era bambino e costituisce la cerniera che lega le diverse parti della narrazione.  L'incontro con Sir Walter Loxley e con la moglie del defunto cavaliere, lady Marian,  trasformerà radicalmente la vita di Robin,  che riuscirà ad illuminare gli aspetti bui del proprio passato e che assumerà l'identità del defunto Robert e contestualmente diventerà Robin Hood per difendere i poveri dai soprusi degli sgherri del re.  

Il film nel suo complesso è piacevole da vedere e le quasi due ore e mezza scorrono veloci e senza pause.  Le ricostruzioni dell' Inghilterra medievale sono ben realizzate e grande attenzione è stata data alla cura dei particolari, sia per quanto riguarda i costumi che per quanto riguarda le scene di vita quotidiana.  Le scene di guerra sono ovviamente ben realizzaate, con una citazione abbastanza evidente a "Salvate il soldato Ryan" per quanto riguarda la scena dello "sbarco" dei francesi sulla costa inglese.   Buona l'interpretazione di Russel Crowe, pienamente a proprio agio in un ruolo sotto certi aspetti simile a quello interpretato ne Il Gladiatore,  ottima l'interpretazione di una Kate Blanchett che riesce a trasmettere allo spettatore tutte le difficoltà di una Lady Marian che da nobile deve reinventarsi governante e contadina, nonchè spadaccina.  Fra i comprimari, buona  l'interpretazione di Mark Strong, nuovamente "cattivo" dopo essere stato avversario di Robert Downey Jr nel recente Sherlock Holmes e quella di Max Von Sydow, il padre Merrin de L'esorcista, nel ruolo dell'anziano e cieco Sir Walter Loxley.

Giudizio complessivo: @@@@


Film non adatto ai bambini per alcune scene violente durante gli scontri in battaglia


Visto al Modernissimo, sala1.  La sala è grande ed i posti risultano abbastanza comodi. Lo schermo è grande.  Difetto notevole della sala è la presenza al piano di due soli wc, uno per sesso.

Questa recensione, con leggere modifiche,  è presente anche ne "Il laboratorio di Fabrizio Reale"

0 commenti:

Posta un commento

nota bene

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge nr. 62 del 7/03/2001.
L'autore dichiara inoltre di non essere responsabile dei commenti inseriti nei post, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Le immagini ed i video presenti nel blog provengono dal web e quindi valutate di dominio pubblico. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione o per qualsiasi violazione di copyright, non avranno che da segnalarlo e l'autore provvederà alla rimozione immediata.